Coronavirus: Sicilia blindata? Troppo tardi: ci vuole altro!

E’ tardivo il Decreto sullo stop ai viaggi in Sicilia.

Lo dicono i casi che aumentano ogni giorno di persone affette da Coronavirus, che risultano essere o emigrati tornati al Sud o individui entrati in contatto con loro.

Ormai il virus è arrivato nel Meridione d’Italia.

Il più eclatante è stato l’esodo del 7 marzo, ma si sa che già molti erano giunti alla spicciolata nelle loro terre di origine. Ed anche dopo sono noti altri arrivi.

Ormai le misure urgenti sono da prendere sono in loco.

Ad esempio, nel pomeriggio è stata diffusa la notizia di un cinquantenne messinese risultato positivo al tes del Covid19: aveva partecipato ad una settimana bianca a Madonna di Campiglio.

Ed ora si stanno rintracciando gli altri della comitiva: una quarantina di persone!

Questa è la strada da prendere: rintracciare chi, per svariati motivi, sia giunto nelle regioni meridionali dallo scoppio dell’epidemia al Nord.

E non si può più attendere che, uno ad uno, i contagiati arrivino negli ospedali o chiamino i numeri della Protezione civile, per farsi fare il tampone.

Bisogna attivare indagini su chi è rientrato e sapere con chi sono entrati in contatto.

D’altro canto lo stesso decreto dell’8 marzo e seguenti già prevedevano misure sempre più restrittive sugli spostamenti.

E se è necessario, si adottino altre misure restrittive!

E comunque ci sono gli strumenti legislativi nel codice penale.

Si applichi il buon senso…

… si applichi la legge!

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