E’ scioccante quanto accaduto a Palermo!
Antonella, una bambina di soli 10 anni muore dopo aver partecipato alla Blackout challenge, la sfida di resistenza al soffocamento indotto stringendo al collo una cintura.
Ma lei non ha resistito, è svenuta prima di poter allentare la presa e a nulla è valsa la corsa in ospedale e la rianimazione: per troppo tempo il cervello è rimasto senza sangue e, quindi, senza ossigeno.
Unanime la condanna di queste pratiche sui social, ovviamente!
Qualche politico subito stampa il comunicato sulla necessità di regolamentazione.
Ma questo politico non lo sa che esiste già il reato di induzione al suicidio?
E non sa pure che esistono task force delle Forze dell’Ordine preposte al controllo dei pericoli della rete?
Ecco, questo è il punto!
Quanto efficace è l’organizzazione di questi comparti?
Quanto viene investito per adeguarli a quella che è – da tempo! – una vera e propria emergenza sociale?
Periodicamente assistiamo alla morte o a lesioni gravi di minori, causate da giochi e sfide lanciati in internet.
Ricordate Igor, il 14enne di Lambrate (Milano) che nel settembre 2018 rimase soffocato con il medesimo gioco perverso? Pare avesse raccolto la sfida da un video su Youtube.
E ricordate la Skullbreaker Challeng, lo sgambetto spaccatesta che, in giro per il mondo ha fatto danni, come, in Italia: un ragazzo della provincia di Bergamo nel febbraio dello scorso anno se l’è cavata con lesioni alla cervicale.
I vari colossi che gestiscono le piattaforme, non sempre riescono ad eliminare tutti i messaggi pericolosi e, quando capitano fatti drammatici come quello di Palermo, si affrettano ad emettere comunicati stampa volti solo a sollevare se stessi da ogni responsabilità.
Inutile aspettarsi che i social, celati da una vastità di informazioni, possano eliminare ogni schifezza passi da loro.
Che ci sia un allarme è risaputo.
Bene organizzare campagne per far conoscere i svariati pericoli che circolano nella rete.
Ma bisogna, evidentemente, rafforzare l’azione investigativa per stanare preventivamente tutti i rischi che navigano fin ai nostri telefonini, compute e tablet…
… per stanare i cyber delinquenti di ogni tipo…
… per fermare questa cyber strage!