Mentre proprio da Roma si alimenta la guerra tra poveri – “Io ho fatto il vaccino e tu che non l’hai fatto ti devi pagare il tampone” -, al Parlamento si fanno i tamponi gratis.

Ebbene sì, ci sono pure non vaccinati tra coloro che, sul dovere di farsi iniettare il siero, fanno la predica da mattina a sera, facendo le superstar in tv e dovunque diano visibilità.

E per avere il Green Pass usufruiscono gratuitamente del tampone.

Alla Camera la spesa è garantita da un “fondo di solidarietà”, costruito con i contributi dei parlamentari, al Senato attraverso l’assicurazione sanitaria.

Comunque fondi riconducibili in via indiretta ai cittadini.

Esattamente come i fondi per pagare i vaccini e i tamponi per tutti.

Ma il semplice cittadino non vaccinato deve pagarsi il tampone.

“Il tampone gratuito è come il condono per chi non paga le tasse. Noi siamo contro questa logica. Deve essere premiato chi è fedele, chi paga le tasse e chi si è vaccinato“, tuona Enrico Letta, segretario del Pd e, da poco più di una settimana, anche deputato.

Il ragionamento si dimostra facilmente populista, qualunquistico e infantile… ma molti hanno abboccato.

Ebbene, caro Letta, lo dica pure ai suoi colleghi parlamentari che non si sono fatti il vaccino o che, comunque, anche per altre ragioni, usufruiscono del tampone gratis… ovvero pagato da quei contribuenti che lei cita.

E tra i contribuenti virtuosi, ci sono proprio anche coloro che non hanno voluto il vaccino.

E questi sono i contribuenti grazie ai quali lo Stato si permette di continuare a tamponare i vaccinati e, soprattutto, di acquistare i vaccini.

Dunque smettiamola con la farsa di una lotta senza quartiere a chi non si è vaccinato, alimentando forme sempre più violente di razzismo.

Qualche giorno fa ho persino sentito in tv, in un’intervista alle persone in fila per il tampone, dire ad una signora che non era giusto che i vaccinati facessero la stessa fila dei non vaccinati e che, quindi era necessaria una fila per i non vaccinati.

Siamo davvero alla follia!