Suicidio dopo servizio a Le Iene: questo non è giornalismo… e ne sono consapevoli

Tante inchieste, spesso di ottimo livello e che mettono una nuova luce su molteplici casi, come quello della morte di David Rossi, il capo della Comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.

Ma Le Iene a volte prendono dei brutti granchi o sull’oggetto dei contenuti mandati in onda oppure sui metodi.

E’ notizia di oggi che il Comune di Lissone ha vinto in primo grado la causa civile contro la trasmissione di Italia1, per la vicenda di due minori, raccontata dall’inviato Matteo Viviani, additando i servizi sociali, con un “taglio gratuitamente accusatorio”, come si legge nella sentenza. Reti Televisive Italiane (RTI) dovrà versare a titolo di risarcimento 20mila euro, oltre il rimborso delle spese legali, per un totale di 25.534,49 euro.

Ma da qualche giorno, a creare tanto scalpore, è il caso del suicidio di Roberto Zaccaria.

Il 64enne di Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena, era stato stanato e inseguito da Matteo Viviani – ancora una volta la stessa iena! -.

Zaccaria aveva messo in atto il catfishing, che avrebbe determinato il gesto estremo di Daniele, un 24enne di Forlì.

Si trattava di un raggiro sul web, con quale l’anziano uomo aveva adescato sui social il giovane, facendogli credere di essere una bella ragazza, innescando una storia d’amore virtuale. Ma quando Daniele si è reso conto che quella che considerava la sua fidanzata non esisteva, si è tolto la vita.

Così, l’inviato de Le Iene, era andato a Forlimpopoli, cercando di intervistare il responsabile del catfishing: lo ha raggiunto per strada, mentre portava l’anziana la madre in carrozzina, e, come un consumato reporter d’assalto, lo incalzava con le domande, senza farsi scoraggiare dal diniego di Zaccaria e dalle urla della donna disabile.

A questo link il video dell’intervista nella puntata dell’1 novembre: https://www.iene.mediaset.it/video/daniele-amore-virtuale-morte-reale_1175404.shtml

Nel servizio, nonostante Zaccaria fosse oscurato in volto, è chiaramente riconoscibile così come è riconoscibile la madre, nonché visibili i luoghi.

Dopo la messa in onda, il 64enne si è suicidato domenica scorsa.

La Procura ha aperto un’inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio.

Le Iene nella puntata di ieri hanno dato la loro versione https://www.iene.mediaset.it/video/viviani-aggiornamento-suicidio_1178910.shtml.

Nessun retromarcia, ma solo un “non ci lascia indifferenti”.

Parole misurate e riflettori puntati sulla prima vittima.

Dal punto di vista legale, ovviamente l’inchiesta farà il suo corso.

Ma da un punto di vista morale e deontologico ci sono molti dubbi.

Le Iene non è un programma giornalistico e non fa capo ad una testata giornalistica, eppure realizza servizi ed inchieste.

L’esistenza di una Legge – la 69/1963 – è finalizzata proprio a regolamentare laprofessione giornalistica.

L’esistenza di un Ordine professionale dei Giornalisti ha lo scopo, tra gli altri, di vigilare sulla corretta applicazione del Codice deontologico.

Ma Le Iene, come molti altri soggetti ed editori, agiscono al di fuori di questo Codice.

Qualcosa non torna!

Non sarebbe, allora, opportuno verificare se, chi realizza interviste, servizi, inchieste, ne ha il titolo?

Non sarebbe opportuno chiarire una volta per tutte se vi sia stato o meno un Esercizio abusivo della professione?

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...