Non si affievolisce la crisi Italia-Francia, per la vicenda della nave Ocean Viking, dopo che ieri Parigi ha consentito l’approdo dell’imbarcazione nel porto di Tolone con oltre 200 migranti a bordo, a seguito del rifiuto dell’Italia.
“Il Governo attuale non ha rispettato il Meccanismo europeo” per il quale l’Italia si era impegnata.
“C’è una rottura di fiducia perché c’è stata una decisione unilaterale che mette delle vite in pericolo e che non è conforme al diritto internazionale”.
Queste le dichiarazioni della sottosegretaria francese agli Affari europei, Laurence Boone, intervistata su France Info.
La conseguenza di un inasprimento dei rapporti con il Governo Macron e con l’Europa tutta è una conseguenza prevedibile e di cui si è parlato subito dopo l’arrivo della nave a Catania e della dimostrazione muscolare del Governo Meloni, nella persona del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Lo stesso Piantedosi ha definito “incomprensibile” l’atteggiamento della Francia.
Evidentemente non si è fatto due conti prima di instaurare un braccio di ferro sulla pelle di 200 persone, provenienti da centri lagher in Libia e reduci da un viaggio in mare pericolosissimo e faticoso.
I duri non bisogna farli non con la povere gente, ma a Bruxelles!
Se l’Italia non ce la fa ad accogliere coloro che scappano da guerre e fame, piuttosto che avere un atteggiamento di forti verso i deboli, apra un tavolo in sede europea.
Da quando il Governo Meloni si è insediato, sta mettendo in atto una politica contro categorie specifiche, spesso le più indifese.
Invece di occuparsi delle urgenze quali crisi e caro bollette, pensa a fare la voce grossa sui rave party, sui migranti e sui percettori del Reddito di cittadinanza.
Così si perde solo tempo rispetto ai veri problemi del Paese.
E si perde credibilità.