Cosa ci fanno insieme un attore fallito e un avvocato frustrato dall’aspirazione di essere un musicista? Si incontrano, si confrontano, si scontrano e scoprono tutti i limiti e le debolezze del genere maschile.
Questo e molto altro è racchiuso nella pièce in atto unico “MA SÌ DAI… analisi antropologica sul fallimento dell’animale maschio”, di e con Maurizio Marchetti e Tony Canto, per la regia dello stesso Marchetti con la collaborazione di Laura Giacobbe, Costumi di Cinzia Preitano, prodotta dalla compagnia Nutrimenti Terrestri guidata da Maurizio Puglisi, in prima assoluta ieri sera nell’Aula Magna Ricevuto del Polo Universitario Papardo, nell’ambito del progetto multidisciplinare “Da Nord a Sud”, finanziato dal Ministero della Cultura e dal Comune di Messina, e inserito nel cartellone NutrimentINPeriferia.
L’incontro casuale tra i due in un giardinetto nell'”ora d’aria” del carcere delle loro esistenze, sopraffatte da mogli, figli, suocere e professioni, sfocia un dialogo catartico che, man mano, diventa amicizia.
Tony Maria e Maurizio Cateno – questi i nomi dei personaggi -, esplorano le proprie vite, trovandovi punti di contatto in quell’essere l'”animale maschio” che “non è vittima ma carnefice”, proprio perché è l’elemento debole della coppia, in cui la donna è sempre “dura” – inteso come resistente e stabile -. E per quella debolezza l’uomo a volte compie il ripudiante femminicidio : “mi domando perché non si è ucciso prima lui, così almeno avrebbe primeggiato in qualcosa”, dice Maurizio in una delle sue lapidarie riflessioni.
Lo spettacolo, alternando momenti esilaranti a fasi dai toni malinconici che invitano alla riflessione, scorre piacevolmente tra incursioni poetiche e gradevoli interventi musicali, con canzoni note e brani originali di Canto, ben riusciti grazie anche al supporto dell’ottima band costituita da Simona Vita al pianoforte, Antonio Vasta alla fisarmonica, Gianluca Scorziello alle percussioni e Massimo Pino al basso.
Maurizio Marchetti, navigato interprete teatrale, conosciuto al pubblico televisivo per la sua partecipazione a diverse fiction, è l’istrionico padrone della scena. Conferma le aspettative di alto livello, arrivando a toccare le corde emotive nei suoi monologhi, come nei versi teneri e struggenti del “Ricordo di Maria A.” di Bertolt Brecht, nel rimpianto della fugacità di un amore giovanile perduto e dissolto tra le nubi dei ricordi.
Tony Canto, alla sua prima prova attoriale, segue lo stile e i tempi del maestro Marchetti, rivelando un’innata capacità, già insita in quel suo modo di fare musica che lo rende un cantastorie contemporaneo. Ruolo quest’ultimo immancabilmente presente anche nei pezzi musicali leggeri e incisivi, da lui stesso creati per la pièce.
Insomma, una rappresentazione che merita una circuitazione nazionale.
Intanto, suggerisco di andare a vedere la replica di domani domenica 13 novembre alle 18,30 al Teatro Maria Annibale di Francia.