Nuovo incarico per lo sconfitto Di Maio come rappresentante Ue nel Golfo Persico: quando chi ti copre le spalle è più importante dei curriculum stellari degli altri candidati

Prima criticato dai media e dalla politica “che conta”.

Poi , nella sua camaleontica trasformazione e conseguente allontanamento dal Movimento 5 Stelle, stimato perché, a detta degli opinion leader, “è maturato”.

Luigi Di Maio, dopo il flop alle elezioni politiche, torna prepotentemente sulla scena.

Ma non sulla scana nazionale, bensì quella internazionale!

Il suo nome viene fuori come “raccomandato” nella scelta per il rappresentante speciale della Ue nel Golfo Persico, su indicazione del gruppo di tecnici indipendenti che ha ricevuto mandato dall’Alto rappresentante della politica estera europea Josep Borrell.

Tra i quattro candidati, a sorpassare tutti è proprio lui, l’ex leader del M5S.

Ma chi sono i “rivali” che sono rimasti dietro all’ex ministro degli Esteri?

C’è lo slovacco Jan Kubis, Laureato in Relazioni economiche internazionali, con una lunga carriera diplomatica e che parla fluentemente ceco, russo, inglese e francese. Tra gli icarichi ricoperti, ambasciatore Onu a Ginevra, segretario generale Osce in Europa, rappresentante Ue in Asia centrale, ministro degli Esteri, rappresentante speciale Onu nell’ordine in Afghanistan, Iraq e Libano, inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia.

il cipriota Markos Kyprianou, laureato in legge, specializzato in diritto internazionale a Cambridge e in diritto societario ad Harvard. Ex ministro delle Finanze e ministro degli Esteri del suo Paese ed ex commissario Ue alla Sanità.

Il greco Dimitris Avramopoulos parla correntemente inglese, francese e italiano. Dopo avere svolto il servizio militare col grado di tenente dell’Aeronautica prima nel suo Paese e poi nel quartiere generale Nato di Bruxelles, si è laureato in Giurisprudenza. Ha, quindi, intrapreso la carriera diplomatica per poi dedicarsi all politica: sindaco di Atene per due mandati; ministro del Turismo, della Sanità, della Difesa e degli Esteri. Dal 2014 al 2019 è stato il commissario Ue per le Migrazioni e gli Affari interni.

E Di Maio? Nel suo curriculum “vanta” la carica di consigliere di facoltà e presidente del consiglio degli studenti, ma non si è mai laureato. Nel 2013 deputato del M5S. Poi, nel Conte 1,vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo, e ministro degli Esteri nel Conte 2 e con Draghi.

E’ evidente il divario tra lui e i tre gli altri tre contendenti.

A leggere le carriere dei quattro candidati, Di Maio merita di essere solo il primo ad essere scartato!

Ma il suo periodo felice con Draghi qualche risultato doveva pur portarlo.

Fare il soldatino, staccandosi dalle sue origini, da quel Movimento che lo aveva creato, oggi produce i frutti sperati.

Perché in politica, in Italia come in Europa, più che il curriculum conta chi ti copre le spalle.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...