Manovra: Pd, M5s e Azione protestano separatamente. Meloni ottiene, ancora una volta, la spaccatura del centrosinistra

La Legge di bilancio è servita e con essa l’effetto boomerang desiderato.

Giorgia Meloni, ha ottenuto le conseguenze che si aspettava da una manovra che sa più di ideologia che di sostanza, con le mancette e la cancellazione del Reddito di cittadinanza.

La (o “il”) presidente ha, ancora una volta, spaccato l’opposizione!

Infatti, la sinistra ha ululato contro, ognuno dalla propria zona comfort, appena si è scoperto in cosa consisteva il pacchetto di misure postdraghiane e distruttive per lo stato sociale.

Enrico Letta, intento a salvare un Pd bollito, è stato il primo ad annunciare una manifestazione, che si svolgerà a il 17 dicembre.

Anche Giuseppe Conte ha proposto di scendere in piazza, perché “Questo Governo – ha scritto in un post – ha voluto mostrare i muscoli solo contro una fascia ristretta di popolazione: spaccia vigliaccheria per coraggio, confonde la prudenza con l’ignavia.

Vuole togliere al Paese l’unico sostegno che non ha mandato per strada milioni di persone in estrema difficoltà e lavoratori che pagano lo scotto di stipendi da fame che non consentono nemmeno di fare la spesa.

Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro. Non possiamo permettere un massacro sociale”.

Poi è spuntata fuori dal cilindro del mago Carlo Calenda la genialata: presentare in Senato un “contromanovra”. Ci manca pure che lui e il suo compare Matteo Renzi costituiscano il Governo ombra.

Ma non si rendono conto di fare il gioco di Meloni?

Questo Governo sin dall’inizio ha lavorato per smantellare i partiti di minoranza, spazzando via quanto di buono era stato fatto in precedenza.

Bonus 110 per cento, misure anti Covid e Rdc sono stati attaccati ed aggrediti per dare il colpo di grazia agli avversari.

A Pd, M5S e Azione non è bastata la batosta delle elezioni.

Si sono presentati divisi, inconsistenti e poco incisivi

Ed hanno perso!

E ancora continuano a camminare separati.

Ma dove credono di andare?

Ma per cosa andranno in corteo per le strade della Capitale?

Forse per battersi il petto e recitare il “mea culpa” per aver regalato il Governo alla destra?

Non è contendendosi la leadership del centrosinistra che potranno abbattere questa ondata di destra che sta invadendo il Paese.

Letta, Conte, Calenda e Renzi così facendo rischiano solo di fare del male a se stessi.

Stanno dando di sé uno spettacolo indecoroso, come bambini litigiosi che urlano “la palla è mia” invece di unirsi in squadra per affrontare e sconfiggere l’avversario.

Si è ancora in tempo.

L’unica speranza per la sinistra e per chi crede ancora in loro è che si ricompattino.

Che scendano in piazza insieme tutte le anime del centrosinistra e con i sindacati.

Altrimenti sarà una debacle per i partiti e per quel popolo che ancora crede nei valori di solidarietà e sussidiarietà sanciti dai Padri costituenti.

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