La Regione Siciliana rende nota la nuova iniziativa denominata Competitività Sicilia, un pacchetto di misure per un totale di 105 milioni di Euro, destinato a incentivare la costituzione e lo sviluppo delle imprese dell’Isola.
C’è un “ma” in questo bando.
Nella misura FanSicilia – Fare impresa in Sicilia – per i beneficiari è considerata solo la fascia di età 18-40 anni.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per le spese ammissibili pari al 90% per le imprese costituite da meno di 36 mesi o pari al 75% per chi intende avviare una nuova attività e non ha ancora costituito l’impresa, per un investimento massimo di 300 mila Euro.
Purtroppo è fissato un limite di età che, come specificato sopra è di 40 anni.
Proprio in questi ultimi giorni si fa un gran parlare dei cosiddetti “occupabili”, le persone che possono lavorare e a cui verrà tolto il Reddito di cittadinanza o quello che sarà il contributo statale al sostentamento, una volta eliminato lo stesso Rdc.
Gli “occupabili” sono i cittadini abili al lavoro, ovvero quelli compresi nella fascia di età tra i 18 e i 59 anni.
Ma, secondo il bando FanSicilia, vengono esclusi i quarantenni e i cinquantenni.
Tali “occupabili sono, dunque, capaci di svolgere qualsiasi mansione, ma sono esclusi dal poter creare un’attività in proprio.
C’è da chiedersi come lo Stato e, in questo caso, la Regione Siciliana, intendono tutelare questi disoccupati, vista la carenza di offerta e con l’esclusione da simili opportunità.
I 40enni e i 50enni cinquantenni sono, così, tagliati fuori dal sistema produttivo.
Non esiste, attualmente, una regolamentazione sui requisiti di età per i finanziamenti pubblici rivolti a chi intende fare impresa.
Possiamo solo fare riferimento alla una normativa italiana ed europea, che ritiene discriminatoria la previsione di un limite di età nei concorsi pubblici.
La legge n. 127/1997 (la cosiddetta Legge Bassanini Bis) all’articolo 3, comma 6, prevede che «La partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non è soggetta a limiti di età salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessità dell’amministrazione».
La legge, dunque, sancisce l’eliminazione dei limiti di età, tranne nei casi in cui il vincolo è giustificato dalle mansioni da svolgere che richiedono capacità fisiche che solo un giovane può avere.
Anche l’Unione Europea determina il divieto di discriminazione fondata sull’età, all’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che recita: “È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.
Inoltre l’Ue, nella direttiva 2000/87/Ce, stabilisce il quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
Sarebbe, a tal punto, auspicabile che la Regione Siciliana possa riconsiderare i limiti di età, allargando anche ai 40enni e ai 50enni l’opportunità di crearsi da soli un lavoro, visto che il lavoro altrove non c’è.