La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista al Corriere della sera dichiara: “Nella Manovra emergono priorità e una visione, sostiene i più fragili e rafforza la classe media”.
Dov’è questa visione e dov’è questa protezione delle fasce più deboli?
Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo:
Di visioni ne vediamo solo nel senso di allucinazioni. Sì quelle che Meloni vuole creare ai cittadini!
La manovra di bilancio piuttosto toglie, racimolando spiccioli anche con l’eliminazione del Reddito di cittadinanza, per distribuirli in mancette a famiglie e pensionati.
E neppure l’aumento dell’imposta al 50% degli extraprofitti alle aziende energetiche promette grandi introiti alle casse dello Stato.
Infatti le entrate equivalgono a 2,6 miliardi di Euro, contro gli 11 miliardi previsti dalla norma di Draghi.

Il “contributo di solidarietà temporaneo” consiste una nuova tassa straordinaria, calcolata sulla quota del reddito complessivo conseguito nel periodo d’imposta antecedente al primo gennaio 2023, che ecceda per almeno il 10% la media dei redditi conseguiti nei quattro anni d’imposta precedenti.
Con questi criteri le aziende interessate sono soltanto 7 mila.
Il contributo straordinario, inoltre, vale soltanto per il 2023.
Diversi i provvedimenti che sta prendendo la Spagna del presidente socialista Pedro Sánchez, per contrastare gli effetti dell’inflazione e sopperire ai costi della crisi economica, aggravata dalla guerra in Ucraina.
Il Parlamento iberico la scorsa settimana ha approvato la Legge di bilancio con tre misure importanti.
La tassa straordinaria sulle banche, quella sulle compagnie energetiche ed una tassa di solidarietà sui grandi patrimoni, sono i pilastri della manovra spagnola.
E se inizialmente si era parlato di misure straordinarie e temporanee, in vigore per gli anni 2023 e 2024, nel testo si legge la clausola di revisione che prevede, in base ai risultati ottenuti, la possibilità di renderle permanenti.
Alle banche, si applica un’aliquota del 4,8% sul margine finanziario e alle aziende energetiche, l’1,2% sul netto del fatturato delle compagnie che fatturano più di un miliardo all’anno.
I patrimoni tassati sono quelli che superano i 3 milioni di euro, con margini progressivi: l’1,7% per i patrimoni tra i tre e i cinque milioni, il 2,1% tra i 5 e i 10 milioni e il 3,5% per i patrimoni maggiori.
Soltanto la tassa alle aziende energetiche è calcolata per un introito totale di 3 miliardi di Euro.
I prelievi in totale mirano a raccogliere 10 miliardi.
E il tutto senza toccare i sussidi che vengono distribuiti alle famiglie svantaggiate.
Quella del Governo spagnolo è sì una manovra di visione e, come dichiara lo stesso Sánchez, “il maggior budget della storia per politiche sociali”.
Altro che mancette e norme che salvaguardano ricchi, banche ed evasori.