Strage di Piazza della Loggia, il Governo Meloni non si costituisce parte civile contro i neofascisti. Dopo le polemiche l’annuncio

Il Governo di Giorgia Meloni ricade ancora sotto una pioggia di critiche, a seguito della sua decisione di non costituirsi parte civile nel processo sulla strage di piazza della Loggia a Brescia, che il 28 maggio del 1974 fece 28 morti e 102 feriti. Questa decisione è stata presa nonostante la richiesta delle famiglie delle vittime, del Comune di Brescia e delle sigle sindacali che avevano indetto la manifestazione durante la quale avvenne la carneficina.

E’ quanto è emerso dalle prime battute dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, appartenente all’organizzazione neofascista di Ordine Nuovo, che neppure si è presentato in aula.

Il 1974 è stato l’anno più nero della strategia della tensione, con le due stragi portate a segno a Brescia e al treno Italicus, e le due tentate stragi a Vaiano e a Silvi Marina. Ci furono pure due tentati golpe, in cui i neofascisti erano pronti con le armi per “l’ora X”.

La mancata costituzione di parte civile da parte del Governo, nonché il rifiuto di rivedere questa posizione, è incomprensibile e rappresenta un brutto segnale. La verità sulle stragi del 1974 è un interesse dello Stato e un dovere nei confronti delle vittime e della società nel suo complesso. La scelta sembra trasmettere un messaggio di indifferenza nei confronti della giustizia e delle vittime.

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Inoltre, tutto questo sembra essere contraddittorio rispetto alle dichiarazioni ufficiali in cui Meloni e la sua coalizione si manifestano fermamente contrari alle ideologie estremiste e neofasciste. Tuttavia, la decisione di non costituirsi parte civile sembra andare contro questa posizione, poiché i membri dell’organizzazione neofascista Ordine Nuovo sono tra gli imputati nel processo.

Questa mancanza di supporto per le vittime della strage di Brescia è sconcertante e particolarmente preoccupante perché sembra suggerire che il Governo di Giorgia Meloni non ritiene di essere parte lesa in questa tragedia, nonostante l’ampia documentazione e le prove che dimostrano il coinvolgimento dei neofascisti nell’attentato.

Invece, il governo sembra aver deciso di ignorare il ruolo che potrebbe avere nella ricerca della verità e nella giustizia.

Dopo le polemiche è arrivato il comunicato di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: “La Presidenza del Consiglio non ha ricevuto nessun avviso riguardante la fissazione dell’udienza preliminare del processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, imputati per la strage di piazza della Loggia Brescia – ha sostenuto Mantovano –. Per questo, l’Avvocatura dello Stato, su mandato della stessa Presidenza del Consiglio, chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa”.

Quindi il Governo non sapeva? Sa tanto di scusa banale. Comunque è un pasticcio. Vedremo.

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