Test antidroga alla Regione Siciliana, ma si presenta solo la metà dei deputati. E gli altri?

Che avrà da nascondere metà del parlamento siciliano? 

L’Assemblea Regionale Siciliana ha deciso di sottoporsi ad un test antidroga e magari è l’occasione buona per far capire perché i loro rappresentanti politici sembrano così strani e soporiferi in Aula.

Tuttavia solo la metà dei deputati regionali si è presentata.

Il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, ha dato il buon esempio e si è sottoposto per primo al test tossicologico, insieme ad una manciata di altri deputati di diversi partiti, tra cui l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca. 

L’ex Iena Ismaele La Vardera, promotore dell’iniziativa, ha attirato l’attenzione dei media lanciando una sfida ai singoli deputati di fare sapere pubblicamente se hanno fatto il test o meno. Ma la privacy è sacrosanta, no?

Tuttavia, se la metà dei componenti dell’Assemblea si è sottoposta al test, non sappiamo l’identità di molti di loro. Forse i loro capelli sono stati sostituiti da quelli di un parente? Non si sa mai. 

In ogni caso, è positivo – pardon il gioco di parole! – che i politici si sottopongano ai test antidroga, perché, come ha ricordato Galvagno, “la droga arricchisce le mafie e noi che legiferiamo dobbiamo essere al sopra di ogni sospetto”, aggiungendo: “anche se è vero che qualche deputato le minchiate le fa a prescindere dagli stupefacenti”. 

Quindi, forse i test antidroga non sono poi così importanti per scoprire cosa hanno in testa questi politici.

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Il leader del Partito Democratico, Tiziano Spada, e Giusy Savarino di Fratelli d’Italia, hanno deciso di sottoporsi al test, così come Davide Maria Vasta, sempre dei ‘deluchiani’. 

Il gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle si è sottoposto al test, anche se non tutti i membri hanno partecipato. Il capogruppo Antonio De Luca ha criticato l’iniziativa, definendola demagogica e priva di valore, sostenendo che non avrebbe alcuna utilità per sensibilizzare i giovani sull’uso delle droghe. Altri membri hanno sostenuto che l’iniziativa non avrebbe effettivamente raggiunto il suo obiettivo, poiché i consumatori di droga non si sottoporrebbero al test.

Ma quanti di loro hanno effettivamente passato il test? Non possiamo saperlo. La privacy è sacrosanta, ricordate?

In ogni caso, complimenti all’Assemblea Regionale Siciliana per l’impegno di quei deputati che hanno dato un bel segnale. 

E ricordate, se volete sapere se il vostro deputato ha passato il test, dovete chiederglielo personalmente, perché la privacy è sacrosanta.

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