L’abolizione della protezione speciale ai migranti e la biopolitica miope delle destre sovraniste

Il Governo italiano di Giorgia Meloni ha deciso di abolire la Protezione speciale per i migranti che rischiano di subire persecuzioni nei loro paesi d’origine a causa delle loro idee politiche, religiose o tendenze sessuali. 

Questo dispositivo di salvaguardia dei diritti umani, presente in molte nazioni comunitarie, vuol essere cancellato con la giustificazione della sua inesistenza in altre parti del mondo. Tuttavia, ciò è falso e dimostra la miopia della politica della Meloni.

“E’ una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa”, secondo Meloni. Ma i fatti la smentiscono: secondo i dati Eurostat ci sono almeno 18 Stati dell’Ue – dalla Germania alla Spagna, dall’Irlanda alla Svezia – che applicano una protezione speciale, oltre a sentenze e direttive che la prevedono. 

La protezione dei migranti va ben oltre la politica nazionale e rappresenta un’intera visione delle relazioni internazionali e della costruzione dell’Unione Europea.

Il trattamento dei migranti non rappresenta solo una questione di governance, ma anche di “biopolitica”, come affermato da Foucault negli anni ’80 del secolo scorso, portatrice di abomini come il razzismo e, in passato, il nazismo. 

Le destre sovraniste stanno avanzando richieste di divieto di salvataggi plurimi in mare e la decisione del Governo italiano di cancellare la protezione speciale dimostra una politica basata sulla militarizzazione dei confini e il sostegno a governi che sfruttano i migranti per drenare risorse dall’Europa.

In questo contesto politico, diventa cruciale attivare strumenti che tengano insieme diritti umani e solidarietà internazionale, come gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, che tutte le nazioni, inclusa l’Italia, hanno deciso di attuare. La destinazione dello 0,7% del PIL per questi obiettivi rappresenta un investimento molto più produttivo delle spese per la militarizzazione dei confini e la costruzione di recinzioni: altro che muri come adesso si vuol giustificare pure dall’UE!

Invece di istituire uno stato di emergenza per gestire i migranti, è necessario investire in solidarietà e diritti.

I sindaci di alcune città italiane si sono opposti a questa decisione, e questo dimostra che la protezione dei migranti è una questione che riguarda tutta la società civile.

La cancellazione della protezione speciale per i migranti rappresenta una violazione dei diritti umani e un passo indietro per la politica italiana.

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